MARCO ZANELLI
Il disco viene fuori sotto forma di concept, per narrare al meglio i viaggi distorti e psichedelici con una gran parte di elettronica d’avanguardia utilizzata, il risultato è incredibile per un ascolto complesso e non facile da apprendere.
Segue il mondo lunare e granitico delle due tracce successive che si agitano come una sfera incandescente senza freni. Solo nel quarto brano, il tempo martellante del synth apre il suo percorso in qualcosa di spaziale e misterioso.
Il quinto brano si lancia nel viaggio unico dell’artista, che si crea un ambiente stellare nella sua testa fino a perdersi nella drum machine sulla parte finale, come l’ingresso silenzioso all’interno di un astronave. Nel brano seguente inizia all’improvviso una cavalcata estrema, con una sonorità di grande fattura acida e delirante, fino a toccare il caos più totale per poi spegnersi lentamente. Un posto magico a tratti inquietante invece si materializza nella traccia numero sette, su uno stile tipo videogioco a 8 bit dal gusto sonoro unico.
Prima di chiudere ci soffermiamo sulla penultima composizione, che con il suo tiro leggero prende il sopravvento con grande sicurezza, per uno studio tecnico e innovativo in fase di registrazione. La chiusura geniale molto lunga incastra tutta la cultura musicale di Marco in modo impeccabile, per un racconto senza precedenti.
VOTO: 6
Marco Zanelli – The Great Concert in R’Lyeh(2021)
– Autoprodotto –
Mixed and Recorded at Stereonomicon Studio Mobile (2020)
Simone – Postrock.it