È sempre un piacere ascoltare band come gli Oktopus Provance. Quando la musica è fatta bene, è fatta bene. Questo quintetto ci convince subito, fin dal primo pezzo. Ci presentanto un range sonoro molto ampio, che spazia dal Rock, al Post Rock, lanciandosi in Riff potenti e dalle chiare influenze Stoner. Questi ragazzi non si precludono nessuna strada, anzi decidono di sentirsi liberi di esprimere tutta la loro arte in questo “Underneath the Sun”.
10 brani, 51 minuti di musica rigorosamente nostrana e originale. L’Italia da sempre ha fatto scuola nella musica sperimentale, e questi ragazzi tengono alta la nostra reputazione, con atmosfere psichedeliche e dense di immagini.
Tra i brani che mi hanno colpito di più c’è Eclipse, un momento strumentale degno di nota, con arpeggi di chitarra che si disperdono in una nebbia di pattern synth alla God Is An Astronaut. Un assoluto momento di piacere Post Rock.
Active Generator. Si apre con un super Riff dal sapore Stoner, per lanciarsi in un momento cantato quasi sognante. Questo brano è l’emblema della sperimentazione. Qui troviamo non soltanto cambi di intensità, ma anche cambi di tempo (che il batterista sa giocare con intelligenza, senza cadere nello scontato) e intenzione, creando un viaggio musicale che rende piacevole l’ascolto fino alla fine (non male per un brano di ben 7:17)
Space Cowboy. Come suggerisce sapientemente il titolo, questo brano mischia un sound decisamente Country Folk con sonorità spaziali e di ambientazione, con un risultato davvero interessante.
Nel complesso ci ha impressionato positivamente il progetto, e siamo felici di aggiungere questa recensione al nostro portale. Ci piace ogni tanto uscire dalle righe per raccontarvi di cosa combinano i nostri ragazzi italiani al di fuori del Post Rock, e gli Oktopus Provance ci dimostrano che la sperimentazione si può mettere dappertutto, e in qualsiasi genere.
VOTO: 7
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Paul – Postrock.it