I Sulcus sono un progetto stravagante e complesso, questo disco può risultare difficile da apprendere e necessita un ascolto attento e prolungato. Nonostante questo al suo interno ci sono diversi segreti da scoprire.
I Sulcus sono un collettivo strumentale interessante, il loro sound affonda le radici nel panorama post rock, con varie sfumature ambient a tratti progressive. La band nasce nel 2013 a San Diego come quartetto, la particolarità del gruppo e che i suoi musicisti provengono da diverse nazionalità ed esperienze musicali di nicchia, basti pensare che troviamo due italiani di Vicenza, uno svizzero e un americano del New Hampshire. La loro cultura musicale visiva incastra a dovere le sonorità struggenti e silenziose, che prendono piede nei loro brani in modo surreale. Il gruppo attualmente è in attività come trio e in questo nuovo album in studio dal titolo suggestivo Mondo Cargo 2041, che prende spunto dalle navi da carico per il trasporto di merci, si esplora una produzione solida e di grande impatto sonoro, trascinando l’ascoltatore in un percorso morbido e dinamico, da gustare con attenzione.
Con il capitolo iniziale “Neural Interval” si da il via libera a un inizio leggero e silenzioso, a piccoli passi poi si avvicina un arpeggio limpido e carismatico, che apre un vortice di mistero e solitudine, fino a chiudersi in una melodia dormiente che completa la traccia.
La seguente “Beta Testing the Apocalypse” è un brano che avvia un suono inquietante in lontananza e dall’oscurità abbraccia un monologo distorto e dissonante, con una voce registrata e amplificata da una realtà nascosta. Il lento tocco della chitarra poi unisce i rumori di fondo, che troviamo anche nella parte iniziale di “The Construct”. Qui il tintinnio scintillante del pianoforte, avvia un’emozione malinconica, lasciando le parole ripetitive che fanno da loop temporale al brano, esplorando un passaggio confuso.
“Antenna Totems I” è il primo passaggio di una composizione, che esprime al meglio l’idea generica del gruppo, lasciando diversi versi sovra incisi, rumori macchinosi e uno spezzone live concert di un’esibizione. “Pyres of Tyres” invece è uno dei brani più lunghi di quest’opera, dove l’oscurità e il viaggio grottesco torna a farsi sentire, qui riusciamo a captare poco e il risultato è un tappeto di suoni polverosi e stravaganti. “Sheltered Distance” è decisamente una delle canzoni più riuscite e orecchiabili, dove il gruppo grazie al supporto importante del chitarrista e il timbro magico del pianoforte, mette in luce una sensazionale suite da brividi.
L’album si conclude con la seconda parte di “Antenna Totems II”, racchiudendo un’altra produzione dal vivo, dove si riesce ad ascoltare una leggera linea vocale.
I Sulcus sono un progetto stravagante e complesso, questo disco può risultare difficile da apprendere e necessita un ascolto attento e prolungato. Nonostante questo al suo interno ci sono diversi segreti da scoprire.
VOTO: 6
Sulcus – Mondo Cargo 2041
Music Composed By Sulcus
Recorded and produced in the San Diego area and southern Ontario region
Mixed and Mastered By 1NTERFACE
Link Utili:
° Facebook: https://www.facebook.com/Sulcus1
° Bandcamp: https://sulcus00.bandcamp.com/album/mondo-cargo-2041
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