ULYSSE
Il suo insieme vede sonorità differenti, che puntano su un unico obiettivo pazzesco. I paesaggi visionari che prendono vita al suo interno, sono una chicca da non perdere. Nel sound troviamo molte contaminazioni per un attitudine alternative rock, con tante sfumature post rock. I testi sono in italiano e trattano tematiche delicate e personali, con un gusto originale e di grande ispirazione.
Insieme a lui collaborano altri musicisti legati da diverse esperienze in progetti storici per tutta la città, infatti andiamo dalle sonorità acide dei Santo Niente, per passare allo stoner degli Zippo fino a progetti più di nicchia come Jester at Work e Managment. Infine la produzione è curata da Sergio Pomante, altro grande musicista di band importanti come (Sudoku Killer e Ulan Bator). Il risultato nelle 8 tracce che compongono questo primo lavoro è davvero eccellente, portando l’ascoltatore in un percorso maturo e rilassante.
Nel finale il synth è una delizia per le orecchie e completa in modo impeccabile il brano. Stesso tiro incendiario si innalza nella seguente L’Ascesa dei Dementi, dove il synth continua il suo viaggio distorto e carico di noise. La voce qui si mette in risalto con una grande qualità e un testo duro, come una protesta contro i continui problemi di questa vita, sembra di ascoltare un brano del poeta carismatico Giorgio Canali.
HWHAP è una composizione notevole, il basso segue un tempo irregolare stile post rock classico. Nel sottofondo una voce amplificata recita un qualcosa di misterioso e surreale, per una traccia che fa il suo giusto lavoro. Discorso diverso invece troviamo nel riff martellante di Patroclo, che si agita in modo delirante con la batteria diretta e precisa, un brano strumentale da brividi. Nella base electro new wave, si aprono le note di Nel Torbido Scorrere, un’opera suggestiva con una malinconia unica al suo interno, nel finale c’è un piccolo risveglio con una grande energia che ti entra dentro.
Prima di arrivare alla parte conclusiva ci soffermiamo su L’Alba di Sapporo, un’altro brano sperimentale, avvolto da una cultura orientale di rilievo. La struttura d’impatto non fa una piega sulle emozioni superiori fuori dal tempo, solo nel finale si percepisce una piccola linea vocale, il resto è una grande suite strumentale per palati sopraffini. Chiudiamo con Sontuosa Solitudine, una ballata dolce e silenziosa che porta a ricordi lontani e infiniti. Nella base elettronica di fondo si materializza con decisione, uno sciame stupendo di arcobaleni sognanti, per la giusta chiusura d’altri tempi.
Un disco ben fatto, studiato con il contagocce. Al suo passaggio si notano tutte le qualità enormi di ogni musicista che ne fa parte, per un grande risultato che si abbatte su questo mondo ormai alla deriva e presto lascerà il segno sulla nuova scena underground di oggi.
VOTO: 7
Ulysse – Ulysse(2021)
DeAmbula Records – We Work Records – Vasto Records
Mixed and Recorded by Sergio Pomante at NoiseLab (2019)
Ulysse are
Mauro Spada: voices
Gino Russo: drums
Raffaello Zappalorto: bassist
Silvio Spina: guitars
LINK:
https://www.facebook.com/ulysse2021
Simone – Postrock.it